lunedì 28 novembre 2022

 In questo periodo dell’anno vado sempre a caccia di letture particolari come Ricordo di Natale di Truman Capote o il Capitano Bravocore di Charles Dickens. Non dico che dobbiate per forza comprare all’angolo della strada un cartoccio di castagne o fissare una vetrina con quel tanto di brina che preannuncia un inverno come non mai, e sollevarvi dalla situazione immaginando la più scontata bevenda che dia conforto o la calda coperta della sera; dico soltanto andate, cercate anche voi qualcosa là fuori che sia per questo tempo e che faccia qualcosa al vostro stomaco anche il Giorno di Natale.  





“(…)quello squallido corridoio, abbandonato alla polvere e alle correnti d'aria ogni giorno dell'anno, era decisamente l'ultimo luogo in cui mi sarei aspettato di trovare un segno del Natale; o forse perché io stesso avevo quasi dimenticato quella ricorrenza. Qualunque fosse la causa, mi diede uno scossone.

Rimasi li impalato a fissarlo. Sembrava secco, quasi appassito. Probabilmente aveva fatto molta strada. Non cresce molto agrifoglio in una casa editrice, tranne che nei supplementi a colori, e non si tratta certo di un genere

d'agrifoglio capace di suscitare teneri ricordi. Appassito e secco, ecco com'era. Pensai, con un rimorso di coscienza, alle piccole riunioni segrete dei miei figli, a ricordi personali di oggetti nascosti a mia madre in fondo ai cassetti, alle corse sfrenate quando mio padre compariva inaspettatamente sulla porta... Per la prima volta mi ero permesso di trascurare tutti quei momenti. Del tutto assorbito dalle faccende della redazione, quasi non avevo pensato all'arrivo del Natale, fino al momento in cui era arrivato E quel rametto di agrifoglio, appeso li sulla parete, che era venuto a ricordarmelo - nessuno sapeva da quanto lontano - cresceva ancora nelle radure dei faggi come quando lo raccoglievo da ragazzo? 'Spine di Cristo' lo chiamavamo nella nostra lingua danese. Per la nostra ingenua fede le bacche rosse erano le gocce di sangue che cadevano dalla fronte del Salvatore mentre, sulla croce, il suo capo si piegava sotto le sofferenze della sua crudele corona.”

Natale nel Lower East Side

Jacob A. Riis

Mattioli 1885 Books

venerdì 25 novembre 2022

Grandi Speranze

 Ha ragione Chesterton, tutti i libri di Charles Dickens avrebbero potuto intitolarsi Grandi Speranze, perché tutti sono volti alla realizzazione “eroica”, la potremmo chiamare così , di un desiderio, di un dovere,  di un compito. Ma l’unico libro, ironia o misterioso gioco dell’autore, in cui la speranza non si realizza affatto si intitola proprio Great Expectations.

Ora leggere o rileggere questo Romanzo non è altro che affermare che la comprovata bellezza delle cose così come quella degli uomini risiede nella loro stessa miseria , nella loro quotidiana resistenza al mondo. L’umanità tanto vituperata , l’umanità delle strade che freme, che ha voglia di tutto , che ingolla la vita perché è la vita la ricchezza, è ciò che ha valore: la Vita e basta.

E se la sincerità e la carità sfamarono come un lauto pasto la bocca di Dickens, allora credo di non voler stare seduto a nessun’altra tavola. 

La bontà servita spaventa quelli che infornano la giustizia senza mai cuocerla , che compongono piatti senza mai servirli , che vorrebbero tutti seduti e nessuno in cucina. 


Edoardo M. Rizzoli #consiglidilettura #charlesdickens #grandisperanze


 Questi due se la intendono alla perfezione.


“Ero io a essere cambiato, non il Natale. Era qui, con la vecchia allegria, il vecchio messaggio di buona volontà, la vecchia strada maestra verso il cuore dell'umanità. Quante volte avevo visto la sua benedetta carità, che non si corrompe mai, illuminare i tuguri dell'oscurità e della

disperazione? “ 

Jacob  A. Riis

Trad. Livio Crescenzi e Ursula Miotto

Mattioli 1885 Books



La rilettura di Dickens sarà accompagnata da questo libricino di Jacob Riis ; come un rametto di agrifoglio o una bacca scarlatta, che spiccano come piccoli dettagli essenziali al compiersi del resto. Ne riparlerò. #consiglidilettura #mattioli1885 


La Mattioli 1885 pubblicherà l’Opera di Charles Dickens restituendo al lettore opere non tagliate e in una nuova traduzione.

giovedì 24 novembre 2022

 Attendere e sperare. Cos’altro? Leggere, armarsi dunque. 



« Vivete dunque » dice Montecristo « bisogna aver voluto morire, per sapere quanto è bello vivere. Vivete dunque, figli del mio cuore. Tutta la saggezza umana sta in queste due parole: attendere e sperare». Maximilien domanda: « Dov'è il Conte? Dov'è Haydée?». «Guardate». Gli occhi dei due giovani si fissano sul mare; e sulla linea di un blu scuro, che separa il cielo dal Mediterraneo, scorge una vela bianca, come l'ala di un gabbiano.

«Addio» disse Maximilien.

«Addio Valentine, addio Haydée. Addio mia amica! Addio mia sorella! Chissà se li rivedrò mai» aggiunse Morrel, asciugandosi una lacrima. «Amico mio, » disse Valentine

«il Conte m'ha detto che la saggezza umana sta tutta intera in una parola: attendere e sperare». 

da Pietro Citati

La Ragazza dagli occhi d’oro

Adelphi Edizioni

#consiglidilettura

 Io vorrei che vi ricordaste tutto questo sempre.

Foto Marco Teodonio


"Ho imparato che la grazia e l’amore sono offerti sempre, in ogni momento, a ogni occhiata al cielo, o all’alba di un giorno che non è mai esistito prima, o in uno scoiattolo che si affretta su un ramo, o in una conversazione con una sorella o un amico, o nella sensazione di tempo sospeso quando si legge un libro. Siamo liberi, sempre, di accettare quel che viene offerto".


Alice Elliott Dark, #FellowshipPoint 

(traduzione di Antonio Matera ed Elisa Ponassi)

NNE  #consiglidilettura

giovedì 3 novembre 2022

 “ Continuo a salire fino ad arrivare sulla tua cima”.


Quando ho iniziato a sfogliare “Siamo Foresta” di Nadia Al Omari, illustrato da Richolly Rosazza (Kite Edizioni) ho pensato immediatamente a quello che io considero la più riuscita e perfetta definizione di Mondo : “The word for world is Forest”: la parola per mondo è FORESTA. E questo è il titolo creato da un genio, Harlan Ellison, per un lungo racconto (vincitore del Premio Locus)  scritto da una donna eccezionale di nome Ursula K. LeGuin.  E quando queste cose accadono vuol dire che c’è un comune sentire, che si inizia davvero a canticchiare le strofe della stessa canzone sotto questo schermo vegetale, enorme eppur fragile, che ci circonda. 

Le immagini così evocative e nitide del libro ci raccontano di una bambina che teme che il suo albero preferito venga abbattuto. Il suo sogno diventare un incubo. Ma seguendola, al risveglio, sapremo che il suo albero sarà ancora lì, imponente e maestoso. Il suo tragitto, pagina dopo pagina, fino al gigante arboreo, sarà stato per i nostri ragazzi e le nostre ragazze come la prima via dei pellegrini. Sotto i raggi piumati del sole , nei colori caldi e invitanti delle illustrazioni, nel fitto delle foglie, ogni lettore saprà che dovrà battersi per difendere il Pianeta Terra. 

Nelle foreste regna il silenzio ma ciò non significa che esse non hanno voce.  


Edoardo M. Rizzoli

#consiglidilettura #albiillustrati #kiteedizioni


 Come in un film di fantascienza, questo è un viaggio all’interno del corpo. Mi avvicino agli organi che lo compongono – uno per uno, dal fe...