Il tempo dell’attesa è un tempo particolare, è come una luce fioca di una candela o quel che resta del fuoco nel camino a tarda sera.
Il tempo dell’attesa è un tempo di preghiera, è il tempo del dovere e delle promesse, e il soldato Giulio Bandini, partito per il fronte, lo sa perfettamente. Il tempo dell’attesa sono i baci che non si possono dare e gli abbracci che abbracciano l’aria. Tutto è uno scoppio e ci sono grida in trincea, ogni ombra fa paura, ogni assalto, ogni urlo di vittoria, ogni insensatezza, corre nella testa di Giulio e lo eccede e lo conduce nelle strade del suo paese, nel conforto della sua casa, negli occhi vigili di sua moglie Lina e di suo figlio Michele. Anche loro soli, anche loro come in guerra.
E così Giulio almeno per un giorno, per quel giorno tanto atteso, decide di tornare a casa , di fare la più grande delle sorprese alla sua famiglia. Di scendere come la neve nel candore dei suoi affetti.
“Sarebbe ripartito presto, perché pensava che fosse giusto compiere il proprio dovere come gli altri soldati. Ma intanto, per quella sera e per il giorno che sarebbe venuto, avrebbe festeggiato il Natale.
Come si deve.
Con la famiglia.”
Buon Natale, Bandini!
Guido Sgardoli
Ritorno a casa
Illustrazioni Angelo Ruta
Einaudi Ragazzi
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